Colombia, Bogotá

Colombia, Bogotá
Ore 12.32 Santa fé de Bogotá aeroporto El Dorado.

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Il pavimento trema.
-Torno a dormire? no cazzo, siamo arrivati?-
-turbolenze-
– Ma in realtá siamo quasi arrivati…Viaggio tranquillo…-
– Per forza! Tu dormivi, ma io ad un certo punto volevo scendere… ci sono state un sacco di Turbolenze!-
Atterriamo, immigrazione colombiana.
-Motivo della visita?-
-Turismo-
-Che lavoro fai?-
-…… Doganalista?-
– Indirizzo dove alloggerai in Colombia-
-……-
-Ma in realtá siamo viaggiatori zaino in spalla non abbiamo un indirizzo..-
-… A me serve un’indirizzo…-
Panico, un brivido percorre la schiena e giá mi vedo confinati nel terminal dell’aeroporto proprio come nel film di Tom Hanks.
-Lore, abbiamo l’indirizzo in cui vivremo tra una settimana a Providencia…-
-Proviamo….-

– Benvenido a Colombia!-
Fuori ad attenderci c’erano Silvia, mia sorella, Ivan, mio cognato e il piccolo Alessandro e dopo un sostanzioso pranzo ci siamo diretti verso il centro di Bogotá.

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Qui giá scopriamo una legge interessante sull’inquinamento colombiano e cioè che le macchine possono circolare a targhe alterne e questo tutti i giorni!
Appena arrivati in centro cittá il tempo cambia e arriva un forte acquazzone che ci porta a fare un tour museale, per la precisione il museo dell’oro.

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Il museo conserva ottimi cimeli e gioielli in Oro, argento, platino e Rame tutti di epoca precolombia e di interessante fattura tra cui
Peni
L’arca d’oro
e un antico pippotto per la coca chiamato poporo
le riflessioni sorgono spontanee vedendo una cosi grande collezione che faceva parte di semplici monili portate da persone ormai scomparse per colpa degli europei….

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Purtroppo piove.
A bestia!

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Dopo una breve visita a un piccolo mercato turistico ci dirigiamo verso casa della mamma di Ivan dove passeremo la notte. Attraversando la cittá ci si rende conto delle varie differenze sociali che l’affliggono e anche se ancora devo documentarmi meglio risulterebbe che la piaga del crack sia la causa maggiore di queste differenze.
Arrivati a casa l’ospitalitá è delle migliori: la madre ci lascia il letto e dopo 24 ore di viaggio possiamo davvero riposarci.
Domani sará un’altro giorno?
Zona cafetera, Arriviamo.

Colombia, Bogotáultima modifica: 2017-01-16T20:51:58+01:00da lorenzelis
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